La siccità
Puntata 5
La zia Giulia guarda Silvia negli occhi.
“Inutile che ti dica una bugia… è una situazione molto grave. Alcune delle conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai irreversibili: significa che non possiamo eliminare i danni”.
Silvia sembra davvero sconfortata. Bit, con un mugolio basso, va ad accucciarsi vicino ai suoi piedi, strusciando il muso contro le sue gambe.
“Però questo non significa che sia tutto perduto”, continua zia Giulia. “Possiamo fare in modo che la situazione non peggiori ulteriormente e il pianeta non diventi sempre più caldo e secco. Siamo ancora in tempo per invertire la tendenza”.
“Siamo? Proprio noi?”
“Anche, certo. Ma soprattutto i governi dei grandi paesi, che prendono tutte le decisioni importanti sull’economia e sull’industria. È necessario che si occupino della crisi climatica, per esempio impedendo alle grandi aziende di continuare a trivellare il terreno in cerca dei combustibili fossili e a inquinare con le loro produzioni”.
“Ma tu come fai a conoscere tutte queste cose?” domanda Mega curiosa.
“Leggo e mi informo, più che posso. In fondo, è un problema che mi riguarda da molto vicino. Grazie a molti studiosi e volontari, sappiamo qual è la situazione e anche cosa possiamo fare per limitare i danni. Per esempio, io seguo il lavoro dell’IPCC, una delle più importanti istituzioni che si occupa di studiare e analizzare i cambiamenti climatici”.
“Ma certo!” esclama Mega. “Ce l’hanno raccontato all’accad… a scuola!” si corregge, quando Bit le tira una zampata.
“Immagino che vi abbiano spiegato che ci sono stati tanti studi sul clima, fin dal 1988. Proprio nell’ultimo c’è una soluzione: contenere il riscaldamento climatico al di sotto di 1.5 gradi. Per farlo, dobbiamo ridurre del 43% le emissioni fossili, quindi l’inquinamento, entro il 2030”.
“E tutti i paesi del mondo lo faranno?”
“Alcuni lo hanno promesso. Nel novembre 2021 nel Regno Unito c’è stata la COP26, cioè la 26esima riunione annuale dei paesi che hanno firmato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Durante questa riunione i 197 paesi aderenti all’ONU hanno deciso di impegnarsi in questa missione e di limitare l’uso del carbone e la deforestazione”.
“Ma è una notizia fantastica! Quindi si risolverà tutto tra pochi anni”. Silvia sorride di nuovo. Mega, però, vede che zia Giulia non sembra molto convinta.
“In realtà, alla COP27, la riunione sul clima che si è svolta lo scorso novembre in Egitto, i Paesi non sembrano aver fatto molti passi in avanti. Non hanno deciso, per esempio, di vietare la produzione di combustibili fossili”, continua la zia Giulia, spiegando le sue preoccupazioni.
A Mega arriva un pensiero di Bit: “Be’, lo sappiamo da tempo ormai…”
“Gli umani non sono famosi per rispettare le promesse”, conclude Mega a voce alta.
Zia Giulia sembra non accorgersi del fatto che Mega ha parlato di “umani”, e continua.
“Quello che noi possiamo fare è ricordare sempre ai governi l’importantissimo impegno che hanno preso. Molte associazioni e gruppi di attivisti si occupano di questo e di sensibilizzare le persone: per esempio gli Extinction Rebellion, un gruppo di attivisti internazionali pacifici nato a Londra, che chiede ai politici di controllare la crisi climatica e fermare la perdita di biodiversità. O il movimento dei Fridays For Future. Di questo avrete sicuramente sentito parlare”.
“Sì! Un venerdì la mamma e il papà mi hanno lasciato saltare la scuola e siamo andati a uno dei loro scioperi per il clima!” esclama Silvia.
“Io invece non li conosco. Chi sono?” chiede Mega.
“Un movimento internazionale spontaneo e pacifico che si ispira a Greta Thunberg, una giovanissima ragazza che si occupa di denunciare la crisi climatica e i governi che non se ne occupano a sufficienza. È composto da studenti (ma anche genitori e insegnanti) che si riuniscono nelle piazze e nelle strade per chiedere risposte ai governanti sul clima. Di solito queste manifestazioni si organizzano il venerdì: per questo hanno questo nome. “Fridays for future” significa “venerdì per il futuro””.
A un tratto, la voce della zia Giulia è interrotta da un rumore, come un rombo. Silvia si guarda intorno circospetta, ma non vede nulla di strano. Bit invece si domanda preoccupato se quel ronzio intenso non provenga da Bling, che si è svegliata all’improvviso e ha deciso di farli scoprire. “Ma non sarà il mio stomaco? Ho una fame!” si domanda imbarazzata Mega. Ma ben presto tutti e tre capiscono da dove provenga: fuori dalla finestra, con un lampo di luce, le gocce hanno cominciato a cadere sul terreno abbondanti.
“Piove!” esclamano all’unisono Mega e Silvia. La zia Giulia sorride. Prima ancora che li possa fermare, le due corrono fuori, inseguite da un Bit festante, ancora nelle sue vesti di cane. I tre corrono fuori, saltando e ballando. Silvia solleva il viso verso l’alto, socchiude gli occhi e lascia che la pioggia le bagni la faccia, felice.
Cara Miriam,
Come stai? E come sta Bit? Spero tutto bene e spero di aver scritto bene il tuo indirizzo e-mail. Purtroppo, anche se ha piovuto per qualche giorno, i danni della siccità ci sono ancora. Il nostro raccolto di riso è andato quasi tutto perso. Così vi sto scrivendo dalla mia nuova cameretta in un palazzo di Pavia. La mamma e il papà hanno tentato fino all’ultimo, ma abbiamo dovuto vendere l’azienda e trasferirci in città comunque. Sono stata molto triste all’inizio, ma qui ho già conosciuto tanti nuovi amici, e vicino alla nostra casa c’è un bel parco, dove dopo aver fatto i compiti posso andare a correre e giocare. La campagna mi manca tantissimo, ma mamma e papà hanno promesso che mi porteranno a trovare i miei vecchi amici ogni volta che voglio. E poi la zia Giulia è rimasta a Linarolo: potrò passare con lei tutta l’estate.
Io non perdo le speranze di tornare a casa, un giorno, ed è proprio per questo che ti scrivo. Venerdì a Milano ci sarà una grande manifestazione dei Fridays for Future e io e i miei genitori abbiamo deciso di andarci. Venite anche tu e Bit? Se ci impegniamo tutti insieme, magari i cambiamenti climatici si fermeranno, e altre persone non saranno costrette come noi a lasciare la campagna.
Un abbraccione,
Silvia
Bit ha appena terminato di leggere ad alta voce la mail di Silvia, seduto davanti allo schermo del PC nella sala controllo della loro base. Mega ha gli occhi lucidi.
“Ma allora la missione non è servita a nulla! Anche se siamo riusciti a far piovere, Silvia si è dovuta trasferire…”
“Ricordi cosa ha detto la zia Giulia? È una situazione complessa. Non esiste una soluzione magica. Nemmeno per due ghaliani come noi”. la conforta Bit, stringendole un braccio intorno alle spalle. Mega annuisce, tirando su con il naso.
“È un problema davvero serio questo dell’acqua sulla Terra. A Ghalis non è mai accaduto niente di simile”. Sul tavolo accanto a loro Bling vibra leggermente e si gira nel sonno.