Hate Speech
Le minoranze sono ancora oggetto di discorsi d’odio, di offese fatte sulla base di una qualsiasi discriminazione, razziale, etnica, religiosa, di genere o di orientamento sessuale, di disabilità, eccetera. A volte i pregiudizi sono così insiti dentro di noi che neanche ci accorgiamo di offendere. Imparare a individuare le discriminazioni che passano attraverso le nostre parole è fondamentale per ridurre le disuguaglianze.
Oltre il sistema solare, a milioni di anni luce da qui, c’è un piccolo pianeta a forma di asterisco. Si chiama Ghalis ed è un pianeta Pronto Soccorso: quando in qualunque punto dell’universo c’è bisogno di aiuto, gli agenti speciali ghaliani viaggiano nello spazio tempo per intervenire e rispondere alla richiesta di soccorso. Tra loro ci sono Mega e Bit, specializzati nelle missioni sulla Terra. A prima vista sembrano due ragazzini terrestri, ma non ci si deve far ingannare dal loro aspetto: sono agenti speciali di prim’ordine! Quando non sono impegnati in una delle loro missioni, Mega e Bit passano il tempo giocando a carte, rimpinzandosi di wurstel con il cioccolato (il piatto tipico di Ghalis), ma soprattutto leggendo la Gazzetta Intergalattica. Ecco la prima pagina di oggi.
ALLARME: L'HATE SPEECH STA SPEGNENDO IL PIANETA FARO
Uno dei posti più pericolosi di tutta la Galassia è il Mar Nero. Attenzione: non deve essere confuso con il Mar Nero che si trova sul pianeta Terra. Quello di cui stiamo parlando non è un vero e proprio mare: è una specie di nube che è situata nell’estremo est della Galassia. Si chiama così perché, quando lo si attraversa, qualsiasi tipo di luce si spegne immediatamente. Per questo, i viaggiatori che devono passare di lì hanno sempre paura di perdersi.
Fortunatamente proprio nel mezzo del Mar Nero c’è un piccolo pianeta di nome Faro: i suoi abitanti si chiamano Neon, sono molto alti e magri e sulla testa hanno delle lampade a forma di spirale. Le lampade dei Neon sono le uniche che riescono a rimanere accese anche nel Mar Nero: proprio per questo i viaggiatori usano Faro come punto di riferimento per riuscire a raggiungere il porto galattico più vicino.
I Neon si nutrono di corrente elettrica: più ne mangiano, più le loro lampade sono luminose.
Le loro luci non sono tutte uguali: ci sono i Neon gialli, quelli verdi, quelli rossi e quelli blu, e poi ci sono le Neon femmine, che sono viola. I più numerosi, però, sono i Neon bianchi.
Per fare in modo che i Neon rimangano sempre accesi, molti pianeti della Galassia mandano in dono a Faro delle lattine piene di corrente elettrica: queste lattine vengono distribuite tra gli abitanti. I Neon verdi hanno il compito di dividerle in parti uguali e consegnarle a tutti gli altri Neon.
Un giorno però i Neon gialli hanno cominciato a dire che i Neon verdi tenevano molte delle lattine per loro, approfittando del loro ruolo per rubare la corrente elettrica. Se qualcuno si lamentava di avere poche lattine, i Neon gialli puntavano subito le loro lunghe dita ossute contro un Neon verde e lo incolpavano. Poi hanno anche iniziato ad attaccare dei cartelli lungo le strade del pianeta:
“I Neon verdi sono tutti ladri!”.
“Mentre noi stiamo accesi tutto il giorno per guadagnare le nostre lattine, loro non fanno altro che dormire e vivono rubando”.
Con il tempo tutti, anche i Neon bianchi, rossi e blu e le Neon viola, hanno iniziato a credere che i Neon Verdi rubassero la corrente. Così nessuno si è opposto quando i Neon Gialli hanno deciso di chiudere quelli verdi in prigioni speciali, dove non potevano ricevere lattine.
In prigione, i Neon Verdi erano molto tristi e affamati e in poco tempo si sono spenti.
Dopo un po’ i Neon Gialli hanno trovato un nuovo nemico: i Neon Rossi. Hanno cominciato a dire che i Rossi erano troppi e che bevevano più corrente degli altri.
Hanno appeso dei nuovi cartelli lungo le strade:
“I Neon rossi sono luci inferiori: a guardarli troppo si diventa ciechi”.
“I Neon Rossi non sono luminosi come gli altri. Perché sprecare corrente per loro?”.
Hanno proposto di dare meno lattine di corrente ai Neon Rossi, dato che la loro luce era inutile e dannosa, e hanno cominciato a insultarli e prenderli in giro per strada.
Questa volta i Neon Gialli non sono riusciti subito a convincere tutti. I Neon Blu, per esempio, quando li sentivano parlare male dei Neon Rossi, li smentivano:
“Non è vero che la loro luce fa male agli occhi”.
“È ingiusto trattare male qualcuno solo perché ha una luce diversa”.
I Neon Gialli se la sono presa con i Neon Blu, che in questo modo sono diventati un bersaglio. I Gialli hanno appeso cartelli e messo in giro delle voci anche su di loro:
“I Blu vogliono farci morire di fame per fare un favore a quegli schifosi Neon Rossi”.
“Facciamo spegnere i Neon Rossi e tutti quelli che li difendono”.
In questo modo le Neon Viola e i Neon Bianchi hanno capito che difendere i Rossi poteva essere pericoloso e hanno evitato di farlo. Anche alcuni Neon Blu si sono spaventati per gli insulti e le minacce: hanno smesso di stare dalla parte dei Rossi e hanno iniziato a sostenere i Gialli. Quelli che non si sono lasciati intimorire sono stati pochi e, dopo qualche tempo, i Neon Gialli hanno fatto chiudere in prigione sia loro che i Rossi.
Su Faro, a quel punto, rimanevano solo i Neon Gialli, i Neon Bianchi e le Neon Viola.
Per un po’ le cose sono andate bene, ma poi i Neon Gialli hanno cominciato a pensare che le Neon Viola potevano essere un problema.
Alcune, infatti, avevano osato rifiutare le proposte di matrimonio dei Neon Gialli. Così hanno iniziato a minacciarle:
“Se non mi sposi, farò mettere in prigione anche te!”.
Sequestravano e tenevano per sé le lattine delle Neon Viola e gliele davano solo se eseguivano i loro ordini e non li facevano arrabbiare.
Ora le Neon Viola bevono poca corrente e stanno sempre chiuse nelle case dei loro mariti, senza poter brillare fuori: per questo le loro luci sono diventate sempre meno visibili.
Al momento su Faro gli unici Neon liberi di vivere come vogliono sono quelli bianchi e quelli gialli. I Neon Bianchi, anche se sono sempre stati più numerosi dei Gialli, non si sono mai opposti alle loro iniziative: erano convinti che i Neon Verdi fossero dei ladri, avevano paura di difendere i Neon Rossi e Blu, e non pensavano che i problemi delle Neon femmine fossero affari loro.
Adesso, però, cominciano ad avere paura di fare la stessa fine degli altri: i Neon Gialli potrebbero iniziare a prendersela con i Bianchi troppo alti, o con quelli che portano gli occhiali, e potrebbero farli mettere tutti quanti in prigione, un po’ alla volta.
Anche gli altri pianeti ormai hanno cominciato a preoccuparsi per la situazione di Faro: è molto meno luminoso di un tempo, per via di tutti i Neon che si sono spenti, e di questo passo potrebbe diventare quasi invisibile nel buio del Mar Nero.
Presidenti e Gran Consiglieri di tutta la Galassia si stanno riunendo per capire come intervenire, ma la situazione è già molto grave.
Perché nessuno ha fatto niente prima?
È facile accorgersi che c’è un problema su un pianeta se qualcuno usa le armi o qualche forma diversa di violenza fisica, per esempio se picchia gli altri. La tecnica usata dai Neon Gialli è molto più difficile da notare: in lingua neoniana si chiama Hate Speech, e ha lo stesso nome anche nella lingua inglese terrestre.
Non si basa su azioni violente, ma su parole violente: insulti, minacce, diffusione di informazioni false. Come è accaduto su Neon, è facile che anche i cittadini che non usano l’Hate Speech si facciano convincere da questa tecnica o ne abbiano paura: così non fanno niente per opporsi o per aiutare gli abitanti che vengono presi di mira.
Il problema è molto serio, e potrebbe diffondersi velocemente in tutta la Galassia se non si fa qualcosa per combatterlo.
Speriamo che la storia di Faro spinga gli altri pianeti a fare attenzione ai casi di Hate Speech. Noi, intanto, vi aggiorneremo se ci saranno novità sui Neon.