Pfas
Puntata 7
“Cioccolato, fiordilatte e limone. Tanto limone, mi raccomando” dice Mega al commesso dietro al bancone della gelateria.
“E il pistacchio?” le sussurra Bit all’orecchio. È ancora in forma di farfalla, e sta appoggiato in cima al suo cappello.
Mega alza gli occhi al cielo e chiede di aggiungere il pistacchio alla grande vaschetta che stanno comprando.
“Pensi che funzionerà?” chiede Mega quando escono dalla gelateria. Le svolazza intorno alla testa, mentre si dirigono verso la casa di Martina.
“Lo spero. Non potranno mai capirsi, se non si parlano. Martina deve sapere quanto sono coraggiosi i suoi genitori, molto più di quello che immagina. E loro devono capire che non possono impedirle di vivere per proteggerla” risponde Mega.
Raggiungono la casa: la finestra per fortuna è rimasta aperta. Sistemano il gelato in bella vista sul davanzale della finestra. Proprio in quel momento sentono le voci di Martina e dei suoi genitori poco distanti: stanno tornando dall’oratorio.
Mega e Bit si affrettano a nascondersi dietro a un cespuglio per osservare la scena. La prima ad accorgersi del gelato sul davanzale è Martina.
«Guardate!» esclama.
«Sembra un regalo» commenta confuso il padre, indicando il fiocco rosso sul coperchio.
«Cosa c’è da festeggiare?» chiede la mamma, dubbiosa.
Martina si guarda intorno, ma non vede nessuno. Soltanto la vaschetta di gelato e il grande fiocco di raso rosso legato intorno. Il gelato, proprio come quello che le avevano comprato anni prima la mamma e il papà. Le viene in mente quella sera, la sera in cui i suoi genitori le hanno parlato delle analisi del sangue: il cono caduto per terra, le lacrime, gli abbracci. C’è sempre il gelato, quando si deve parlare di qualcosa di importante. Forse, pensa Martina, dovrebbe dire ai suoi genitori come si sente. E forse dovrebbe ascoltare le loro ragioni. È da tanto che non si prendono del tempo per sedersi insieme a parlare. Prende un bel respiro.
«Non so da dove venga. Ma che ne dite se ci mangiamo insieme il gelato e parliamo un po’?» chiede ai suoi genitori prendendo la vaschetta. La mamma e il papà si guardano, poi annuiscono, sorridendo. Martina corre a prendere i cucchiaini in cucina, mentre il papà posa un braccio attorno alle spalle della mamma.
Mega vorrebbe fermarsi ad ascoltare la conversazione, ma Bit è quasi scarico ed è ora di tornare alla base. Però qualcosa le dice che tutto andrà per il meglio. Guarda Martina e i suoi genitori che si siedono al tavolo, allungando i cucchiaini verso la vaschetta, ridendo insieme. Sì, ne è sicura: tutto si risolverà.
Link è rimasto proprio dove lo avevano lasciato, nascosto in mezzo ai cespugli. Salgono a bordo e in pochi secondi attraversano lo spazio tempo e si ritrovano su Ghalis. Bit si mette subito in carica, mentre Mega controlla l’hoverboard prima di riportarlo all’hangar.
«Sai, ho pensato a una cosa. Anche io voglio essere felice. Non si possono evitare tutti i rischi al mondo: bisogna essere prudenti, certo, ma essere felici è molto più importante, alla fine» dice Mega a un certo punto, senza alzare gli occhi dalla ruota destra di Link.
Bit si era quasi addormentato, ma non appena sente la voce della sua amica, riapre subito gli occhi,
«Ti riferisci ai CGP? Pensi che sarai felice se ci entrerai?».
«Ti ricordi quello che hai pensato quando hai fatto vedere a Martina quegli esercizi di ginnastica?»
«Che saltare così in alto era pericoloso, ma anche bellissimo. Quasi come volare».
«Ecco, per me i CGP sono la stessa cosa. Entrare nei CGP sarebbe come andare alle Olimpiadi e fare un triplo salto carpiato perfetto».
«Se ti senti così, allora lo dovresti proprio fare» dice Bit guardandola negli occhi.
«Ma tu non sarai preoccupato? Non avrai paura per me?» chiede Mega, la voce titubante.
«Certo, ne avrò sempre. Ma so che sarai prudente, e che farai attenzione a non fare cose che possano metterti inutilmente in pericolo. Mi fido di te, sai?».
«Davvero?».
«Non farmelo ripetere» borbotta Bit.
Mega ride. Quando alza lo sguardo, vede che Bit si è addormentato. Con gli occhi che le brillano, va a prendere una coperta e gliela sistema addosso. Poi, si accoccola vicino a lui e socchiude gli occhi. Dopo una missione del genere, pensa, un bel riposo è proprio quello che ci vuole. Appoggia la testa alla spalla di Bit. Anche se spesso litigano, sa che essere sua amica resterà per sempre una delle cose che la rendono più felice al mondo.