Elezioni Europee
Puntata 2: Il cuore
Durante la visita al Parlamento europeo a Strasburgo, Mega ha fatto un incontro particolare. Con chi avrà parlato e cosa avrà scoperto in più sull’Unione europea?
Mega attraversa l’Emiciclo, la sala che ospita il Parlamento europeo a Strasburgo, emozionata: ha capito che questo è il cuore di tutta l’Unione europea. Dove le idee di tutti si uniscono e diventano leggi che hanno un impatto per tutti i cittadini e le cittadine europee.
Cammina lentamente, osservando questa enorme stanza circolare, fatta di sedili e tavoli blu. A un certo punto pensa a voce alta: «Come fanno a mettersi d’accordo 705 persone su uno stesso argomento?».
«È molto difficile infatti» le risponde una voce dietro di lei, costringendola a girarsi.
Alle sue spalle Mega vede un uomo alto, brizzolato, vestito elegante, con un completo grigio scuro di quelli che i gli uomini terrestri usano per le occasioni importanti, camicia bianca con giacca e cravatta. L’uomo si presenta, dice di essere un europarlamentare, uno dei 700 che vota le nuove leggi dell’Unione, e quello dove Mega è seduta è proprio il suo posto.
«Mi scusi, vado subito via», dice l’aliena.
«No, resti pure. È una giornalista qui in visita?», chiede, osservando il tesserino da visitatrice che Mega ha al collo.
Mega annuisce, temendo altre domande.
«Se ha qualche curiosità, posso provare a risponderle», continua il parlamentare.
«In effetti sì», Mega non esita e tira fuori subito il suo taccuino e una penna.
L’uomo si siede allora accanto a lei.
«Come arriva qui l’idea di una nuova legge?»,
chiede subito Mega
«È la Commissione europea a presentare al Parlamento e al Consiglio europeo una proposta di legge da approvare. La proposta potrebbe essere arrivata alla Commissione anche da altre istituzioni dell’UE o da un gruppo di cittadini».
«E poi tutti gli europarlamentari devono leggere la proposta di legge?»
«Esatto. Il Parlamento, dopo aver letto una prima volta la proposta, può decidere di approvarla subito o proporre degli emendamenti, ovvero delle modifiche. Successivamente il testo passa al Consiglio europeo, che deve valutare se seguire la decisione del Parlamento oppure cambiare ancora il testo della legge. Se il Consiglio fa delle modifiche, il testo deve ritornare al Parlamento per una seconda lettura».
«E quanto tempo avete per leggere e approvare il testo?»
«La prima lettura non ha limiti di tempo. Per la seconda invece abbiamo a disposizione tre mesi».
«Cosa succede dopo la seconda lettura?»
«Il Parlamento può decidere di approvare subito la legge modificata dal Consiglio dopo la prima lettura, oppure bocciare la proposta e a quel punto tutta la procedura si conclude. Ma possiamo anche proporre ulteriori emendamenti e rimandare al Consiglio per una sua seconda lettura».
«E anche dopo la seconda lettura il Consiglio può votare contro la legge?»
«Sì, il Consiglio può approvare o non approvare gli emendamenti del Parlamento. Nel secondo caso viene convocato un comitato di conciliazione».
«Può spiegare cos’è e che ruolo ha questo comitato?»
«È composto da alcuni membri del Parlamento e del Consiglio e deve trovare un accordo tra i due gruppi. Se ci riesce, rimanda il testo della legge alle due istituzioni per una terza lettura, altrimenti la procedura si conclude e la legge non viene approvata. Questa fase può durare anche 20 mesi, quasi due anni. Però se c’è l’accordo nel comitato di conciliazione, poi è quasi sicuro che le due istituzioni approveranno la legge, pubblicando una direttiva, un regolamento o una decisione».
«Un processo davvero lungo!»,
commenta stupita Mega.
«Le cose importanti richiedono tempo! Pensi che per il Nuovo Patto su migrazioni e asilo ci sono voluti quattro anni!»
risponde l’europarlamentare
«E cosa cambia tra regolamento, direttiva e decisione?»
«I regolamenti sono delle leggi che devono essere rispettate in tutti gli Stati dell’Unione Europea; le direttive stabiliscono invece dei risultati che gli Stati devono raggiungere, ma poi sono i governi nazionali a decidere come fare; le decisioni infine si applicano in casi specifici, coinvolgendo determinate autorità o persone e come i regolamenti vanno rispettate completamente».
«Quindi quello che si decide in questa aula è importante e ha delle conseguenze in tutta Europa».
«Esatto! Per questo è importante che alle elezioni europee i cittadini votino i politici con un programma che rispetta le loro idee e i loro valori, perché poi saranno proprio questi a prendere delle decisioni che dovranno rispettare tutti».
«Lei ora sta finendo il suo mandato, tra qualche giorno dovrà andare via e lasciare il suo posto ai nuovi eletti, giusto?».
«Giusto».
«E qual è la legge più importante che pensa di aver approvato mentre era qui?»
chiede a sorpresa Mega.
L’uomo fa una lunga pausa.
«La legge sul ripristino della natura!», risponde e aggiunge: «Il regolamento che servirà a ricreare la natura rovinata dai cambiamenti climatici e dalle attività inquinanti dell’uomo. C’è stato un grosso dibattito su questa legge, a giugno 2023 non era stata approvata dalla commissione Ambiente del Parlamento europeo. Ma alla fine si è arrivati a un accordo con il Consiglio».
«Megaaaaaa! Megaaaaaa!».
Nell’emiciclo vuoto irrompe una voce che rimbomba. Mega riconosce la voce di Bit, la starà cercando.
«Ora devo proprio andare, devo raggiungere il mio collega», dice al parlamentare, «grazie per la sua disponibilità!».
I due si salutano con una stretta di mano.
«Per quale giornale lavora?», non fa in tempo a chiedere l’uomo che Mega si è già dileguata.