Il caso sanità

Puntata 4

Fuori dallo studio del dottor Genti, un signore dal sorriso gentile misura la febbre a Marco, Mega e Bit. I tre si disinfettano bene le mani con il gel ed entrano. C’è una grande sala d’aspetto tutta bianca. È vuota. I tre amici si avvicinano a un bancone protetto da un vetro: dietro è seduta una signora bionda, anche lei con la mascherina. Sta digitando sui tasti di un pc.

 

 

«Buongiorno. Potremmo parlare con il dottor Genti?».

 

La signora chiama il dottore al telefono: sta visitando dei pazienti, ma se aspetteranno un attimo lo potranno vedere.

 

Mega, Bit e Marco si siedono su tre sedie di legno, guardandosi attentamente intorno. Sul tavolo su cui lavora la signora bionda, che ha detto di essere la segretaria del medico, c’è una pila di fogli identici a quello che Marco stringe in mano. Questa caccia al tesoro sta diventando sempre più interessante.

 

«Chi mi voleva vedere?» chiede poco dopo una voce forte e gentile.

 

Il dottor Genti è un signore alto, con i capelli grigi. Indossa un camice bianco, come quello che Marco ha visto tante volte addosso a mamma e papà, ed è protetto con guanti e mascherina.

 

«Ma tu…sei Marco, non è vero? Il figlio di Marta e Sergio Pagani!» esclama.

 

Marco fa di sì con la testa.

 

«Li conosce?».

 

«Certo! Sono il loro medico di base e quello di tua nonna Lucia».

 

«Ma… che cos’è un medico di base?» si intromette Mega.

 

Il dottor Genti sorride e si siede su una sedia di fronte a loro.

 

«Il medico di base, o medico di famiglia, è un medico di medicina generale. È la prima persona a cui il paziente di rivolge quando si sente male. Il suo compito è capire che cos’ha in base ai suoi sintomi».

«Sintomi?»

 

«Sì, per esempio la tosse, il raffreddore o il mal di pancia. Ogni persona ha un medico di base: può sceglierlo agli uffici dell’Asl, che significa Azienda sanitaria locale. I bambini invece sono seguiti da un medico che si chiama pediatra».

 

«Sì, ci sono stato con la mamma, il mio si chiama dottor Rossi» dice Marco soddisfatto.

 

«Se anche tu sei un medico, qual è la differenza con la mia mamma?» chiede poi.

 

«Il medico di base lavora in uno studio e non in ospedale. Ogni volta che una persona sta male, va dal medico di base oppure il medico fa una visita a domicilio, cioè lo va a visitare a casa sua. Poi inserisce tutte le informazioni nella cartella clinica: una specie di archivio ci sono tutte le cose importanti da sapere per poter curare quella persona, come la sua età, le malattie che ha già avuto, i risultati dei suoi esami…».

 

«E quanto costa tutto questo?» interviene Bit.

 

«Tutte le visite che fa il medico di base sono gratuite, perché sono previste dal sistema sanitario nazionale. Grazie alle tasse pagate dai cittadini, tutti hanno diritto a un medico che si occupi di loro».

 

Marco allunga il foglio bianco con i codici a barre verso il dottore.

 

«E questo?».

 

«Questa è una ricetta. Vedete, un altro dei compiti che abbiamo noi medici di base è quello di prescrivere i farmaci. Le ricette, servono proprio a questo: se ne porti una in farmacia, in cambio riceverai i farmaci che ti servono. Non vale soltanto per le medicine: il medico di base con le ricette prescrive anche gli esami e le visite specialistiche».

 

«Cioè?»

 

«Quante domande! Come mai tutta questa curiosità?».

 

I tre rimangono per un momento in silenzio. Il dottor Genti sembra un tipo a posto, ma due agenti esperti come Mega e Bit sanno che è sempre meglio non svelare le proprie carte troppo in fretta. Lo sa bene anche Marco, da buon detective, infatti è proprio lui a trovare la scusa perfetta:

 

«È per una ricerca, per la scuola».

 

Il dottore sorride, poi riprende a parlare delle visite che possono essere prescritte con una ricetta:

 

«Per esempio gli esami del sangue, che vi sarà capitato di fare almeno una volta. Oppure una radiografia, o ancora una visita con un dottore specializzato in un determinato campo, per controllare o curare un problema specifico: un ematologo per un problema del sangue, un cardiologo per un problema del cuore…Di solito queste visite avvengono in ospedale».

 

Mega, Bit e Marco lo guardano curiosi.

 

«Quindi…tu sei Sanità?» chiede Marco a bruciapelo.

 

Il dottor Genti ride.

 

«No, non direi. Anche se in un certo senso…».

 

Il dotto Genti rimane pensieroso per un attimo, poi si alza.

 

«Ora devo proprio tornare al lavoro, ma è stato un piacere chiacchierare con voi!».

I tre amici lo ringraziano e lo salutano. Poco dopo, usciti fuori, scrivono le informazioni e gli indizi che hanno ottenuto sul taccuino di Marco: medico di base, ricette, sistema sanitario nazionale…quest’ultimo deve avere a che fare con Sanità, per forza.

 

«Il dottor Genti ha parlato anche dell’ospedale, dove lavorano mamma e papà. Forse Sanità si trova proprio lì. Io propongo di andare a cercarla».

 

Mega annuisce entusiasta, Bit agita subito il dito, preoccupato:

 

«Ricordatevi del Covid! L’ospedale è un luogo dove è facile infettarsi. Dovremo stare molto attenti».

 

«Non ti preoccupare, ci disinfetteremo le mani e seguiremo tutte le regole. E poi abbiamo le mascherine!» dice Mega.

 

«Aspettate! Forse ho con me qualcosa che ci potrebbe essere utile…» esclama Bit.

 

Ma Marco e Mega stanno già camminando veloci alla volta dell’ospedale. Bit li segue borbottando, mentre cerca le tute isolanti e protettive nell’Inifini-zaino: sapeva di aver fatto bene a portarsele dietro! Chissà se in ospedale riusciranno a scoprire qualcosa in più su Sanità?



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