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Puntata 2

Dopo l’arrivo della busta e il discorso fatto davanti alla gelateria, la vita di Martina è cambiata moltissimo. I suoi genitori infatti hanno stabilito molte nuove regole da rispettare, oltre a quelle sull’acqua. 

  • Niente bicicletta e niente pattini. 
  • Non si può uscire di casa senza un adulto. 
  • Si deve mangiare soltanto a casa propria o a scuola, mai a casa di qualcun altro.
  • Niente sport.

Martina ha scoperto che queste regole non valgono per tutti i bambini che hanno scoperto di avere i veleni nel sangue, ma soltanto per lei. Anche se è passato tanto tempo e adesso ha quasi dieci anni, i suoi genitori non hanno nessuna intenzione di cambiarle o cancellarle. Sono stati irremovibili, sebbene Martina li abbia pregati più e più volte.

Infatti rispettare tutti questi divieti è davvero una noia, soprattutto quello sullo sport. Non può nemmeno fare educazione fisica a scuola! 

Alessia, la sua migliore amica, si è iscritta a ginnastica artistica e adesso sa camminare sulla trave e fare la verticale senza appoggiare i piedi al muro. Anche Martina vorrebbe imparare queste cose, vorrebbe diventare brava e andare alle olimpiadi come le ginnaste della nazionale che lei e Alessia guardano sempre su Youtube. Però ogni volta che chiede il permesso ai suoi genitori la risposta è sempre no. Ha provato a chiedere per favore, a piangere, a prendere voti migliori a scuola. Niente. Dicono sempre che è troppo pericoloso e che potrebbe farsi male.

Oggi pomeriggio Alessia è venuta a casa di Martina e si sono messe a giocare in cortile. Alessia voleva insegnare a Martina a fare la capriola senza posare le mani a terra, proprio come sanno fare le vere ginnaste. Hanno fatto tante prove nel prato di casa. Con l’aiuto di Alessia, Martina c’era quasi riuscita, quando hanno sentito la voce di sua mamma che gridava dalla finestra:

«Martina! Smettila subito, finirai per farti male! Quante volte te l’ho detto?»

Così hanno dovuto rientrare in casa. Martina è pure finita in punizione: niente Youtube e niente tv per una settimana. 

«E ovviamente niente giochi all’aperto» ha aggiunto suo papà, con la faccia arrabbiata.

«Siete cattivi! Perché non posso essere come tutti gli altri?» ha gridato Martina, prima di chiudersi in camera sua, sbattendo la porta più forte che poteva.

Si è buttata sul letto e si è messa a piangere. Tutti i bambini di Lonigo hanno ricevuto le buste con gli esiti degli esami del sangue, ma lei è l’unica che non può giocare e divertirsi normalmente. Che cos’ha fatto di male? Cos’ha di sbagliato?

«Niente» sussurra tra sé e sé.

Sono i suoi genitori a essere sbagliati, si dice. Hanno paura di tutto ed esagerano sempre con le regole e i divieti. Per colpa loro Alessia diventerà una grande ginnasta, mentre lei potrà al massimo stare seduta sugli spalti a vedere le sue gare. E questo non è per niente giusto.

Con la testa sprofondata nel cuscino, Martina pensa:

Vorrei dei genitori normali, dei genitori che non hanno paura di ogni cosa, come quelli di Alessia.

Il suo desiderio è così potente che vola nel cielo di Lonigo, supera l’atmosfera della Terra, esce dal sistema solare, sfreccia nella Galassia e raggiunge un piccolissimo pianeta a forma di asterisco che si chiama Ghalis. Ghalis è un pianeta Pronto Soccorso: lì abitano agenti speciali, che hanno il compito di esaudire i desideri più forti dei bambini, quelli così forti da attraversare lo spazio e volare oltre l’atmosfera terrestre.

La richiesta di Martina viene immediatamente elaborata dal centralino e affidata agli agenti speciali Mega e Bit.

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