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Puntata 3

Subito si accende un altoparlante e una voce metallica si diffonde su tutta la superficie di Ghalis:

 

«Agenti speciali Mega e Bit a rapporto! Mega e Bit urgentemente a rapporto!».

 

Ma Mega e Bit, i due agenti speciali, non possono sentire: stanno litigando da un bel po’ di tempo e gridano così forte che le loro voci coprono il suono dell’altoparlante.

 

«Non puoi dirmi cosa devo fare!» urla Mega.

 

«Lavoriamo insieme, se ti succede qualcosa è anche un problema mio» ribatte lui.

 

La voce metallica si alza di volume.

 

«Mega e Bit a rapporto. Ripeto: Mega e Bit a rapporto!».

 

Ma i due continuano a litigare, ignorando completamente l’annuncio. Bit si spinge gli occhiali sul naso e sbuffa:

 

«Senti, io ci sono passato. Lavorare nei CGP non è uno scherzo. È pericoloso, si rischia la vita tutti i giorni!».

 

«Credi che non lo sappia?».

 

«Allora perché vuoi farlo?».

 

«Tu perché l’hai fatto?».

 

Prima che Bit possa ribattere, la voce dell’altoparlante risuona così forte che le pareti della casa tremano. 

 

«MEGA E BIT A RAPPORTO… SUBITO!».

 

I due scattano in piedi e corrono all’hangar. Una volta arrivati, consultano il monitor per vedere in cosa consisterà la loro nuova missione. Sullo schermo lampeggiano le informazioni.

 

Richiesta ricevuta da: Martina Cordiano

 

Luogo: Lonigo (Terra, Italia)

 

Tempo: gennaio 2019

 

Missione: possibile sostituzione di genitori

 

«Wow, non mi era mai capitata una sostituzione di genitori prima d’ora!» esclama Bit stupito.

 

L’entusiasmo gli ha fatto mettere da parte per un attimo la rabbia per la discussione con Mega. Anche lei fissa il monitor con gli occhi spalancati. Poi le loro antenne cominciano a lampeggiare. Nelle loro teste risuona una voce femminile, bassa e calma: è Tera, la loro capa. Sta comunicando con loro utilizzando il pensiero.

 

«Ricordate che si arriva alla sostituzione di genitori solo in casi estremi, prima è vostro dovere tentare tutto il possibile per riappacificare i membri della famiglia» spiega loro.

 

«Sissignora!» rispondono in coro Mega e Bit.

 

«Bene. Anche se non sono sicura che sia il caso di affidare a due agenti ritardatari come voi una missione così importante… ».

 

«Signora, mi scuso per il ritardo di oggi, sono desolato, mortificato, costernato… » inizia Bit.

 

«… sì, insomma, stavamo discutendo e non abbiamo sentito la chiamata. Non succederà più» taglia corto Mega.

 

«Una discussione?» chiede Tera.

 

Bit fulmina Mega con lo sguardo. Ricomincerebbero di sicuro a litigare, se Tera non li interrompesse subito:

 

«Qualunque sia il problema tra voi, fate in modo che non rovini la missione. Non fatemi pentire di avervi scelti per un caso così importante».

 

«Assolutamente no, Signora!».

 

«Faremo del nostro meglio, Signora!».

 

La voce di Tera sparisce dalle loro teste. Un istante dopo, attraverso le antenne, Mega e Bit ricevono tutte le informazioni utili per la loro missione: la storia di Martina, le azioni del comitato di cui fanno parte i suoi genitori, i dati sui veleni nell’acqua di Lonigo.

 

«Dobbiamo provare a far comprendere a Martina il punto di vista dei suoi genitori. Se rinunciasse alla ginnastica artistica andrebbero di nuovo d’accordo» dice Bit dopo aver analizzato tutti i dati.

 

«Ma come ti viene in mente? Non dobbiamo convincere lei a mollare, dobbiamo far capire ai suoi genitori che non possono continuare a imporle tutti questi divieti!» risponde Mega.

 

«Ottima idea, così cadrà facendo qualche stupida acrobazia e si romperà l’osso del collo».

 

Mega alza gli occhi al cielo.

 

«Certo, molto meglio che sia infelice, ma con tutte le ossa al loro posto!» ribatte.

 

«Non è infelice, è solo capricciosa».

 

«Capricciosa? È una bambina che sa quello che vuole».

 

Si lanciano un’occhiataccia. 

 

«Bene allora facciamo così: andiamo sulla Terra e dividiamoci. Io parlerò con Martina, tu invece con i suoi genitori. Così vedremo chi dei due riuscirà a risolvere prima il problema» propone Bit.

 

«Una sfida dici? Ci sto! Vincerò io!» esclama subito Mega.

 

«Non esserne così sicura».

 

I due si premono i cappellini sulla testa per nascondere le antenne e salgono insieme su Link, il loro hoverboard megagalattico che utilizzano per spostarsi fra un pianeta e l’altro durante le missioni.

Senza rivolgersi la parola, si piegano in avanti e in un istante partono a tutta velocità alla volta di Lonigo.

 

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