Il razzismo
Puntata 1
Ghalis è un pianeta a forma di asterisco. I suoi abitanti si chiamano Ghaliani. Somigliano ai bambini terrestri, però hanno due antenne, due ombelichi e due cervelli. I Ghaliani fanno tutti lo stesso lavoro. È un lavoro molto difficile, in cui bisogna viaggiare nello spazio, ma anche nel tempo, leggere nel pensiero e cambiare forma. Mega e Bit sono due Ghaliani e vivono insieme in una delle tante case triangolari di Ghalis.
«Mega? Dove sei?» grida Bit dal salotto. Si sistema gli occhiali sul naso, sospirando. «Megaaaaa? Dai Mega, rispondimi per favore!».Ha già cercato in cucina, in camera da letto, perfino nel bagno. «Mega non ci aspetteranno per sempre al Centro Addestramento! Siamo in ritardo per la lezione!». Chissà dove si è nascosta quella testona, pensa Bit. È da ieri sera che non gli parla. Forse ce l’ha ancora con lui per la storia di Faro. Peggio per lei. Andrà al Centro Addestramento da solo, non vuole mica fare una figuraccia per colpa di Mega!
Torna in cucina, dove ha lasciato la borsa con i libri e i quaderni per la lezione. La borsa è caduta sotto il tavolo. Mentre si china per prenderla, nota un biglietto bianco sul pavimento. Sopra c’è scritto “Per Bit” nella calligrafia svolazzante di Mega. Per la sorpresa, Bit si alza di scatto e sbatte la testa contro il tavolo. «Ahia!» esclama. Massaggiandosi la testa, si siede sul divano e apre il biglietto.
Parteciperò alla manifestazione. Non mi farai cambiare idea! M.
Bit si mette entrambe le mani nei capelli. Avrebbe dovuto saperlo che sarebbe finita così: quando Mega si mette in testa qualcosa, è impossibile farle cambiare idea.
Tutto è cominciato qualche giorno fa, quando le notizie dei recenti avvenimenti sul pianeta Faro hanno cominciato a diffondersi per la Galassia. Faro è un pianeta abitato dai Neon, alieni alti e magri con delle lampadine colorate sulla testa. I Neon si nutrono di corrente elettrica. Su Faro c’è un grosso problema: i Neon che hanno in testa lampadine gialle pensano di essere superiori a quelli che hanno lampadine di altri colori. Per questo li trattano in modo diverso, usano la violenza contro di loro, li imprigionano e a volte li fanno spegnere. Questo comportamento si chiama razzismo.
Qualche giorno fa su Faro c’è stato un altro episodio molto grave di razzismo. Mega e Bit l’hanno visto al telegiornale. Mentre una Neon viola usciva dal negozio di lattine di corrente, due poliziotti Gialli l’hanno fermata. L’hanno accusata di aver rubato quelle lattine. La Neon viola ha provato a negare, ma loro non hanno ascoltato.L’hanno insultata e spinta per terra. Le hanno confiscato tutte le lattine di corrente, anche se lei li ha supplicati di lasciargliene almeno una perché non mangiava da giorni.
Molti Neon che passavano di lì hanno protestato, hanno gridato ai poliziotti di lasciarla stare. Ma loro non hanno ascoltato nessuno: l’hanno tenuta a terra, lontana dalle lattine, fino a quando la sua luce non si è spenta. Mentre Mega e Bit guardavano quelle immagini al tg, Mega è scoppiata in lacrime. Anche Bit era piuttosto scosso. Dopo quell’avvenimento, molti Neon contrari al razzismo dei Neon gialli hanno preso coraggio e hanno cominciato a protestare. Sono scesi per le strade tenendosi per mano, con grandi cartelli che recitavano slogan come:
“Tutte le luci sono uguali”. “Giustizia per i Neon verdi e le Neon viola”.
Alle proteste partecipano Neon di tutti i colori, anche molti Neon gialli che hanno capito che il comportamento dei loro simili è sbagliato. Anche gli abitanti di altri pianeti sono andati su Faro e si sono uniti alle proteste. All’inizio la situazione era tranquilla, ma poi la polizia Gialla ha cominciato ad attaccare e picchiare i manifestanti. Anche alcuni di quelli che manifestavano hanno usato la violenza e gli scontri sono diventati piuttosto pericolosi. Su Faro adesso c’è un clima di rabbia e di tensione.
«Dobbiamo partire immediatamente e unirci alle proteste!» ha detto subito Mega davanti a queste notizie.
«Non vedi che la situazione sta diventando pericolosa?» ha risposto Bit, cercando di calmarla.
«E cosa dovremmo fare? Guardare queste ingiustizie senza muovere un dito?» ha ribattuto lei. «Il governo di Faro e quelli degli altri pianeti si stanno muovendo! Vedrai che i poliziotti che hanno sbagliato saranno puniti».
«Quindi pensi di rimanere qui ad aspettare e basta?»
«Anche io sono arrabbiato, ma non voglio mettermi in pericolo!» ha protestato lui. Mega si è offesa tantissimo, gli ha detto che era un gran codardo e non gli ha parlato per tutta la sera.
Bit si alza dal divano con il biglietto di Mega in mano. È molto preoccupato. Guarda in cortile: Link, l’hoverboard intergalattico che usano per spostarsi durante le missioni, è sparito. Mega deve averlo usato per andare su Faro. Deve raggiungerla, prima che finisca per mettersi nei guai.